Architettura e design, quattro mostre di respiro internazionale

Mostre in Europa

Architettura e design, quattro mostre di respiro internazionale

Architettura e design, quattro mostre di respiro internazionale

Parigi, Milano e Mendrisio. L’occasione di un viaggio per visitare mostre di respiro internazionale dedicate all’architettura e al design.

All’architetto Gio Ponti è dedicata una retrospettiva al Mad parigino, mentre Milano accoglie l’opera del progettista Achille Castiglioni e ospita anche una mostra sulle ricostruzioni e sulle città nell’epoca delle distruzioni. Infine in Svizzera viene valorizzato con una esposizione il lavoro di Louis Kahn.

Gio Ponti Casa Planchart

Gio Ponti a Parigi

Il Musée des Arts Décoratifs (Mad) di Parigi ospiterà dal 19 ottobre 2018 al 10 febbraio 2019 la rassegna “Tutto Ponti. Gio Ponti Archi-Designer”. Si tratta di una retrospettiva dedicata all’eclettico progettista con oltre 500 oggetti esposti, frutto della sua immensa creatività.

Parliamo di architetture, arredi, ceramiche, lampade e vetri che si alternano in questa mostra progettata dallo studio Wilmotte & Associés in collaborazione con il graphic designer Italo Lupi. L’architetto Gio Ponti amava la Francia, che oggi gli rende merito con questa esposizione che racchiude tutta la varietà delle sue produzioni. Partecipò attivamente alla rinascita del design italiano dopo la guerra e svolse il suo lavoro con passione ed entusiasmo.

Ponti si occupò di scenografie teatrali, di oggettistica in diversi campi, di interni i transatlantici, progettò la seduta superleggera, realizzò la scuola di Matematica nella città universitaria di Roma e il Grattacielo Pirelli a Milano, costruito attorno a una struttura centrale progettata da Nervi.

Achille Castiglioni alla Triennale

Achille Castiglioni a Milano

A un altro architetto e progettista italiano, sempre di origini milanesi, è dedicata l’esposizione alla Triennale di Milano fino al 20 gennaio. È stato uno dei maestri più importanti del design italiano, sempre volto alla ricerca di funzionalità, al riuso degli oggetti e attento alla forma.

In occasione del centenario della sua nascita (16 febbraio 1918) viene organizzata questa mostra monografica a cura di Patricia Urquiola in collaborazione con Federica Sala, che analizza l’opera di Castiglioni in maniera trasversale, dal design all’architettura, dagli allestimenti alle mostre.

Castiglioni è stato uno dei padri fondatori della professione e del sistema del design italiano. Ha progettato più di 400 allestimenti temporanei per mostre e fiere e ha lavorato con innumerevoli aziende di vari settore. L’esposizione non è articolata per raccontare Castiglioni in modo cronologico, ma concettuale: raccontare il suo approccio al design. Tra i suoi grandi lavori anche la ricostruzione postbellica del Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente a Milano.

Ricostruzione nell'epoca della distruzione

Ricostruzioni

E sempre alla Triennale di Milano dal 9 novembre 2018 e fino al 20 gennaio 2019 anche la mostra “Ricostruzioni – Architettura, città e paesaggio nell’epoca delle distruzioni”. Una panoramica proprio sulle ricostruzioni in tempi e luoghi diversi, ma ormai sempre più frequenti per eventi sismici, guerre e catastrofi di vario genere.

Una selezione di tanti casi italiani dal dopoguerra ad oggi, con documenti, immagini, oltre a piani urbani e progetti di architettura. Ma quali sono le prospettive future? Si lavora ancora in un clima emergenziale, momenti in cui vengono chiamati all’azione governi e professionisti, che avranno un ruolo sempre più importante nella cultura architettonica e nella ricostruzione.

Louis Kahn

Louis Kahn a Mendrisio 

L’esposizione “Louis Kahn e Venezia” inaugura il nuovo Teatro dell’architettura dell’USI a Mendrisio in Svizzera (12 ottobre 2018 -20 gennaio 2019), ma mette in mostra anche il profondo legame dell’architetto estone-americano con la rinomata città italiana. La rassegna nella nuova struttura progettata da Mario Botta (che ha subito l’influenza di Kahn, basti notare la forza geometrica e l’essenziale spazialità di questo edificio) è a cura di Elisabetta Barizza in collaborazione con Gabriele Neri.  

Sin dal suo primo viaggio in Europa nel 1928 (il secondo negli anni 1950-’51) e dall’incontro con la città di Venezia, Louis Kahn maturò un legame con la città lagunare davvero speciale, attraverso luoghi incantevoli come Palazzo Ducale, piazza San Marco, le calle e i ponti, ma anche con la partecipazione alla Biennale e alle amicizie i suoi illustri abitanti come Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol.

Talmente coinvolto nel clima culturale della città gli fu commissionato il disegno del Palazzo dei Congressi all’interno dei Giardini della Biennale. Progetto rimasto sulla carta, ma un esempio interessante di opera non costruita, così come successe a progetti di Le Corbusier e Frank Lloyd Wright. Per Kahn lavorare su una città come Venezia e costruirla era una specie di sogno, fece lunghe riflessione architettoniche sulla città lagunare che riteneva un “puro miracolo”. In mostra modelli, disegni originali, elaborati grafici, fotografie, videoinstallazioni, lettere e altri documenti, in parte inediti, provenienti da numerosi archivi internazionali e collezioni private.