Un robot costruirà le nostre case. La digitalizzazione entra nell’edilizia

Un robot costruirà le nostre case. La digitalizzazione entra nell’edilizia

Un robot costruirà le nostre case. La digitalizzazione entra nell’edilizia

L’innovazione tecnologica entra in cantiere. Dagli anni ’70 ad oggi i robot sono stati pian piano utilizzati in vari comparti della nostra industria, prima fra tutti quella automobilistica, e poi via via anche in altri settori come quello medico, apportando un indubbio miglioramento.

Non ha, però, attecchito ancora del tutto in quello dell’edilizia perché più complesso rispetto ad altri. Ad esempio servono robot di piccole dimensioni per entrare nei cantieri, devono essere in grado di gestire materiali pesanti, muovendosi agevolmente. Inutile negare che utilizzare i robot permette di ottimizzare il lavoro e ridurre alcuni costi, come quelli di trasporto.

Anche questo “muro” potrebbe essere abbattuto nel giro di qualche anno superando gli ultimi limiti che sono rimasti per un impiego totale dei robot. Se ne è parlato a Zurigo nella conferenza Conferenza Rob | Arch (Robotic Fabrication in Architecture, Art and Design), che si è posta proprio domande sull’impiego di forza lavoro automatizzata nelle costruzioni in città. Sarà davvero possibile vedere robot costruire edifici? Probabilmente sì, ma non subito. È tempo che anche l’edilizia cominci ad attuare un processo di innovazione e di trasformazione digitale.

I vantaggi della robotica

La Conferenza Rob | Arch di Zurigo tra presentazioni accademiche e workshop pratici si è posta l’obiettivo di favorire lo scambio e il confronto sulle nuove tecnologiche robotiche da parte di professionisti, che hanno potuto così condividere delle competenze e stimolare l’innovazione.

L’edilizia al momento è il settore con meno produttività ma che fa anche meno uso della tecnologia. Questo perché i robot devono sapersi muovere agevolmente su terreni irregolari, saper far fronte a strutture che possono cambiare forma, superare difficoltà che si presentano al momento. Inoltre i motori elettrici sono meno affidabili in determinate condizioni rispetto a macchinari di tipo idraulico.

I robot al momento riescono a lavorare tre volte di più rispetto alla forza umana. Da alcuni test effettuati, un robot mette più mattoni nell’arco di una giornata rispetto a un muratore e lo fa con maggiore precisione. Il robot è in grado di manovrare il mattone, mettere la calce e innalzare il muro. Ma se assistito da un uomo o da un team di muratori, il lavoro risulta ancora più efficiente. Con un team umano al fianco del robot sarà possibile ad esempio recuperare il cemento in eccesso ed evitare sprechi, livellare il muro e controllare che durante il lavoro non ci siano intoppi che una macchina da sola non può al momento prevedere e di conseguenza modificare il lavoro.

Il robot, quindi, diminuirà il lavoro dell’uomo, ma solo nel senso che gli eviterà quello più duro, non potrà del tutto essere sostituito, ma di certo diminuirà i tempi di costruzione.

Nuove frontiere

L’uso della robotica commerciale in architettura e nell’edilizia sarà possibile, ma per vedere un cantiere completamente robotizzato dovremo aspettare il 2050, quando probabilmente ci saranno anche nuovi materiali dinamici. Al momento i costi dei robot sono ancora troppo elevati per una diffusione capillare in tutto il mondo e anche in aziende medio/piccole.

Nel frattempo si sperimenta l’impiego di alcuni robot, dei droni per controllare i cantieri o della stampa 3D applicata alle costruzioni. Le nuove frontiere per velocizzare i processi costruttivi porteranno anche maggiore creatività, professioni altamente specializzate e apriranno ancora di più le porte dell’edilizia ai giovani e alle donne.