Urbanistica tattica, ridefinire il ruolo delle strade e migliorare la vivibilità del quartiere

Urbanistica tattica, ridefinire il ruolo delle strade e migliorare la vivibilità del quartiere

Urbanistica tattica, ridefinire il ruolo delle strade e migliorare la vivibilità del quartiere

 

Con il termine “urbanistica tattica” o tactical urbanism si definiscono una serie di interventi leggeri e a forte impatto visivo con l’obiettivo di migliorare la vivibilità di un’area. Lo scopo è quello di coinvolgere i cittadini e ottenere il risultato in tempi brevi, grazie a un iter burocratico rapido e a volte anche sperimentale. L’urbanistica tattica sta trasformando le città di tutto il mondo, rendendo le strade più sicure, accessibili e sostenibili sia per gli adulti che per i bambini. È un riappropriarsi di uno spazio pubblico, colorarlo, renderlo nuovo con un carattere temporaneo e studiarne i benefici. Nel caso infatti servisse intervenire per modificare qualcosa, non si andrebbe a “distruggere” un investimento oneroso e irreversibile, ma qualcosa che di per sé è nato per essere removibile nel tempo.

Come è nata l’urbanistica tattica

Il termine urbanistica tattica è relativamente recente, risale infatti al 2015 e fu introdotto in occasione di una mostra al Moma da Pedro Gadanho. In realtà, però, se ne parlava già in alcuni testi degli anni ’70-‘80 e del primo decennio del 2000. Nel 2016 poi è uscita la guida Global Street Design, con cui 72 esperti (urbanisti, progettisti e pianificatori) supportavano i professionisti nel ridefinire il ruolo delle strade nelle grandi città e metropoli, dando la priorità a pedoni e ciclisti. Renderle, quindi, più sicure e meno pericolose, trasformando lo spazio pubblico al tempo stesso in un luogo sostenibile e accessibile. La guida è nata grazie al programma Global Designing Cities Iniziative della Nacto (National Association of City Transportation Officials), organizzazione no profit con base a New York.

La partecipazione dei cittadini

Far partecipare i cittadini nella realizzazione di interventi di urbanistica tattica è un modo per renderli partecipi della rigenerazione del proprio quartiere, trasformare la zona grazie a un arredo urbano moderno, colorato e brillante e quindi esteticamente accattivante. L’intervento porta poi al delicato compito di rivedere la viabilità urbana, ed è questa la parte che comporta maggiore attenzione nella fase di studio.

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I tipi di interventi

Gli interventi di urbanistica tattica comprendono: pedonalizzazione dell’area con pavimentazione con inserti colorati, stazioni di bici ecologiche, panchine e sedute (spesso realizzate con materiali di recupero), piante e fioriere, spazi per gioco, punti ristoro, miglioramento dell’illuminazione e abbattimento di barriere architettoniche. Spesso l’intervento di sponsor e la partecipazione di street artist rende i lavori praticamente a costo zero per le amministrazioni comunali, che in questo modo testano per un anno i vantaggi e gli svantaggi dell’intervento, valutando se farlo diventare definitivo o se invece apportare miglioramenti o se eliminarlo del tutto. Spesso questi interventi vengono realizzati nei pressi delle scuole o delle uscite delle stazioni per rendere il passaggio più sicuro.

La diffusione dell’urbanistica tattica

L’arrivo della pandemia, i cambiamenti climatici e la tecnologia hanno favorito il diffondersi dell’urbanistica tattica, ripensando e riqualificando gli spazi pubblici urbani con strategie a favore della cittadinanza, portando alla riscoperta dei parchi e delle piazze, il muoversi a piedi lasciando ferme le auto, spingendo per una mobilità sostenibile. Quello che è andato in crisi negli ultimi due anni è un modo di abitare e vivere la città, che ha richiesto una riprogettazione che fosse funzionale, estetica, sociale e culturale e che riguardasse tutta la sfera dall’abitazione privata agli uffici, dagli spazi pubblici ai mezzi di trasporto.

Esempi di urbanistica tattica nel mondo

Tra le prime città a mostrare interventi di urbanistica tattica ci sono Saragozza (esempi già nel 2009), New York, Miami, ma anche Santiago del Cile con il suo “paseo bandera”, poi Gurugram in India che ha messo in sicurezza un pericoloso incrocio attraversato da migliaia di persone al giorno. Barcellona ha attuato dal 2016 ad oggi in diversi quartieri a cominciare da Gràcia e Poblenou i progetti “superillas”, ovvero dei superblocchi di nove isolati in cui in mezzo non passano le auto, se non quelle dei residenti, e l’intero isolato si gira per lo più a piedi con la possibilità di usufruire di area di socializzazione come delle piccole piazze. Milano ha cominciato nel 2018 con i primi interventi di urbanistica tattica per arrivare nel 2020 ad oltre 65 tra interventi e progetti in diversi punti della città.

Il capoluogo lombardo sta collaborando con Bloomberg Philanthropies, società no-profit guidata dall’ex sindaco di New York, che ha lo scopo di incentivare le amministrazione a riappropriarsi di spazi attraverso l’arte. I colori (vernici) più delle strisce pedonali inducono i guidatori a una maggiore attenzione. Inoltre, l’estetica che migliora le strade dona ai cittadini una sensazioni diversa, più positiva e proficua anche nei confronti dell’amministrazione stessa, spesso colpevole di scarsa manutenzione delle strade e di poche aree di parcheggio, ma con questi interventi di urbanistica tattica “obbligata” a rivedere l’intera viabilità e le sue carenze.

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