NZEB: alla scoperta degli edifici ad elevata efficienza energetica

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NZEB: alla scoperta degli edifici ad elevata efficienza energetica

NZEB: alla scoperta degli edifici ad elevata efficienza energetica

 

In Italia e in Europa si stanno diffondendo sempre di più i Nzeb, letteralmente Nearly Zero Energy Building, edifici con una elevata efficienza energetica. Si tratta di immobili innovativi, che hanno un bassissimo consumo di energia (sono quasi a impatto zero). Da gennaio 2021 questo è un parametro obbligatorio per gli edifici di nuova costruzione nel nostro Paese (un percorso cominciato nel 2005, però, quando si è cominciato a parlare di efficienza energetica e che aveva due tappe di scadenza dicembre 2018 per i nuovi edifici pubblici e dicembre 2020 per i nuovi edifici privati), secondo i criteri e i requisiti stabiliti dalle Direttive Europee EPBD (Energy Performance Building Directions).

Sostenibilità ambientale e risparmio energetico guidano lo sviluppo futuro del mondo delle costruzioni, sia per quanto riguarda la costruzioni di nuovi edifici che la ristrutturazione di quelli esistenti. L’obiettivo è quello di realizzare città e centri urbani sempre più green.

Cosa sono gli NZEB

Le Direttive Europee definiscono gli NZEB come edifici che hanno una prestazione energetica molto elevata. La quasi zero o molto bassa quantità di energia necessaria dovrebbe essere coperta in misura significativa da fonti rinnovabili.

I consumi degli edifici, residenziali e non, sono in gran parte dovuti a riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda, ventilazione, illuminazione ed elettricità. Architetti, ingegneri e progettisti lavorano per ridurre questi consumi, fare in modo di azzerarli e di produrre nuova energia sfruttando le fonti rinnovabili, riducendo così l’impatto sull’ambiente.

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Gli edifici NZEB sono progettati seguendo i principi della sostenibilità e del bioclima, studiando a fondo quindi il clima locale e sfruttando risorse naturali come vento e sole. Fondamentale anche la forma e l’orientamento dell’edificio, renderlo isolato termicamente (per avere dispersioni minime), dotandolo poi di energia che arrivi da fonti rinnovabili, di impianti domotici e avanzati. La riduzione del fabbisogno energetico dell’edificio abbassa anche le spese di gestione, regalando comfort da una parte e costi ridotti dall’altra.

Gli edifici NZEB in Italia e nel mondo

La maggior parte degli edifici NZEB in Italia si trovano nelle regioni del nord come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, dove edifici pubblici, scuole e comprensori residenziali sono stati realizzati secondo i nuovi criteri già da alcuni anni. Secondo un report di Enea relativo al biennio 2016-2018 e pubblicato nel corso del 2019 sono stati registrati 1400 edifici NZEB in Italia, nuove costruzioni (90%) a uso residenziale (85%). Ma ad oggi sono ancora di più, perché le Direttive Europee e leggi nazionali impongono determinati criteri per i nuovi edifici e poi gli incentivi statali stanno spingendo anche la rigenerazione degli edifici più vecchi.

Il nuovo campus dell’Università Bocconi a Milano, progetto di uno studio di architettura giapponese, è un esempio di edilizia eco sostenibile, molto apprezzato anche il comparto condominiale “La Fiorita” di Cesena. In Canada la casa di Edmonton è costruita sfruttando il calore che arriva dal terreno, grazie ai pavimenti in cemento; mentre il Greenstone Building, di quattro piani, ha celle fotovoltaiche, una facciata in vetro e un giardino sul tetto. In Europa brillano il BedZed di Londra, un edificio totalmente eco sostenibile con 82 abitazioni; e l’Heliotrope in Germania, che ruota in base all’orientamento del sole e sfrutta quindi al massimo il calore e la luce del sole.

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