L’architettura sostenibile per combattere le emissioni di CO2

Architettura sostenibile

L’architettura sostenibile per combattere le emissioni di CO2

L’architettura sostenibile per combattere le emissioni di CO2

 

L’architettura abbraccia la natura, progettando edifici sostenibili e mostrando una grande attenzione all’ambiente e al futuro. Un’attenzione che parte prima di tutto dalla scelta dei materiali per le costruzioni, ma anche dall’impatto visivo e dal contesto in cui l’edificio dovrà sorgere. La vita di ogni persona si svolge per gran parte del tempo all’interno di un edificio, per questo è necessario anche in vista degli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici invertire la rotta e fissare degli obiettivi importanti.

Costruzioni green e lotta all’inquinamento

Il rapporto della Global Alliance for Buildings and Construction parla di come l’edilizia abbia un forte impatto nella lotta all’inquinamento, perchè è responsabile del 36% del consumo di energia e di quasi il 40% delle emissioni di CO2. Ma c’è da considerare anche poi lo smaltimento e il riciclo degli scarti che si generano dalle nuove costruzioni. Da qui nasce l’esigenza di una maggiore attenzione all’ambiente e a una crescente richiesta anche del mercato di costruzioni green.

Un esempio? L’attenzione all’illuminazione naturale in fase di progettazione consente di ridurre i consumi energetici, anche per le necessità di riscaldamento e raffreddamento degli ambienti. L’uso del legno come materiale da costruzione o all’utilizzo di elementi vegetali per assorbire CO2 portano un vantaggio in più per combattere l’inquinamento termico e acustico.

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Gli obiettivi dei nuovi edifici

Soprattutto dopo la pandemia da Coronavirus e per far ripartire il settore con nuovo slancio l’obiettivo è di costruire dei nuovi edifici a zero emissioni entro il 2050, ma arrivando a delle forti riduzioni già entro il 2030. Si può fare molto nei prossimi 30 anni: basti pensare che la metà degli edifici esistenti nel 2060 non è stata ancora costruita.

Soprattutto in paesi come Africa e Asia il numero degli edifici crescerà in modo rapido nel prossimo ventennio, da qui la sfida di rispettare gli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici. L’International Resource Panel del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) ha pubblicato a fine 2019 un rapporto sull’efficienza delle risorse e i cambiamenti climatici e sulle strategie di efficienza dei materiali per un futuro a zero emissioni di carbonio.

Lo studio, voluto dai paesi che hanno preso parte al G7, evidenza come lo sfruttamento delle risorse naturali stia portando a una perdita della biodiversità e a uno collasso del sistema idrico, oltre a una crescente percentuale di emissioni di gas serra. La necessità è di ridurre questi consumi a partire da una migliore efficienza energetica e dall’utilizzo di determinati tipi di materiali da costruzione, in particolare per abitazioni e automobili. Il futuro però passa anche per il riciclo di alcuni materiali e mettendo in atto strategie innovative.

Gli esempi virtuosi

Tra coloro che si sono già mossi per raggiungere gli obiettivi climatici ci sono diverse università e college americani. Tra questi la Stanford University che sta investendo nella gestione energetica degli edifici e il Maui College che ha creato il primo campus alimentato per il 100% da energie rinnovabili. Altri edifici virtuosi ci stanno realizzando negli Emirati Arabi Uniti, con il quartier generale di Bee’ah a Sharjah, un progetto dello studio di Zaha Hadid Architects. Un altro esempio di architettura del futuro con svolta green è la centrale elettrica Brattorkaia in Norvegia progettata da Powerhouse. Il mondo dell’architettura e delle costruzioni guarda al futuro e progetta edifici green per il benessere dell’ambiente e delle persone.

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