Biennale d’Architettura: a Venezia domande e risposte sul futuro dell’abitare gli spazi e le città

biennale architettura 2021

Biennale d’Architettura: a Venezia domande e risposte sul futuro dell’abitare gli spazi e le città

Biennale d’Architettura: a Venezia domande e risposte sul futuro dell’abitare gli spazi e le città

 

La Biennale d’Architettura 2021 pone come tema della mostra una domanda: “How will we live together?”. Ed è da qui che si parte, anzi riparte dopo lo stop forzato dello scorso anno, per aprire un dialogo sulle nuove sfide che il cambiamento climatico impone all’architettura, sul ruolo che ha lo spazio pubblico nelle nuove rivoluzioni urbane e sulle innovative tecniche di costruzione. Quello che viene chiesto ad architetti e ingegnere è di immaginare uno spazio in cui vivere insieme superando le disuguaglianze di ogni genere.

How will we live together?

L’intuizione più innovativa della mostra sta nel chiamare gli architetti ad analizzare le criticità del mondo, ma allo stesso tempo a proporre alternative valide, a mostrare la strada che si sta già percorrendo. L’architettura deve avere un ruolo attivo nella e per la società a favore degli individui e della comunità, nella costruzione degli spazi, facendo in modo che la tecnologia sia un passaggio per un futuro più rispettoso del pianeta e conduca verso un’inclusione reale e non virtuale.

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La frase How will we live together è infatti una composizione ben studiata: c’è un come (how) iniziale che fa risaltare l’approccio nuovo dell’architettura al problem solving; poi un tempo futuro (will) che porta a una visione che non appartiene più solo al presente; c’è una persona plurale (we) che indica inclusività, comunità; un verbo (live) che sottolinea la vita, l’esistenza ma anche l’abitare e il prosperare; e infine “together” che esprime la collettività e l’universalità.

Con il termine “insieme” viene indicato sia l’essere umano nella sua individualità in un realtà sempre più connessa; ma anche i nuclei familiari che hanno diritto a spazi abitativi diversificati e dignitosi; e poi le comunità emergenti per una inclusione vera.

“How will we live together ?” è una domanda da porre agli architetti di oggi perché sono loro che plasmano e danno forma agli spazi, agli ambienti e alle città che le persone vivono insieme. Un interrogativo che la pandemia rende ancora più rilevante e attuale.

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La Biennale d’Architettura

Aperta al pubblico dal 22 maggio e fino al prossimo 21 novembre, la 17° Mostra Internazionale di Architettura si tiene ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera e vede come curatore l’architetto Hashim Sarkis. L’esposizione è divisa in cinque scale e ogni scala analizza e approfondisce una tematica: Among Diverse Beings, As New Households, As Emerging Communities, Across Borders e As One Planet. Esposti i lavori di 112 partecipanti di 46 paesi. Numerose le installazioni speciali e diversi gli eventi organizzati per i prossimi mesi. Tra i paesi che per la prima volta partecipano alla mostra ci sono Grenada, Iraq e Uzbekistan.

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