Le città dei 15 minuti: casa e lavoro nello stesso quartiere

Città dei 15 minuti

Le città dei 15 minuti: casa e lavoro nello stesso quartiere

Le città dei 15 minuti: casa e lavoro nello stesso quartiere

 

La pandemia da Coronavirus ridisegna oltre il layout della casa, per creare nuovi spazi per la didattica a distanza e lo smart working, anche le città e i suoi quartieri. Una visione futura sicuramente più intelligente e funzionale alla vita di tutti i giorni prevede infatti la realizzazione delle cosiddette “città dei 15 minuti”.

Cosa sono le città dei 15 minuti

Come sarebbe la vita di una persona se invece di passare ore sui mezzi pubblici, o in macchina per spostarsi da una parte all’altra della città, impiegasse circa 15 minuti per andare da casa in ufficio o a prendere i figli a scuola? Il quartiere in pratica diventa una mini città nella metropoli, offrendo ai propri abitanti tutti i servizi di cui hanno bisogno a portata di mano: la casa, il lavoro, le scuole, i centri sportivi, i negozi, teatri e cinema.

Una vera e propria integrazione equilibrata che porterebbe le persone a un risparmio di tempo negli spostamenti ma anche a una migliore organizzazione della vita e dei legami sociali; mentre l’ambiente cittadino ci guadagnerebbe in fatto di traffico e di una riduzione dell’inquinamento. “La città dei 15 minuti” è un termine coniato da Carlos Moreno del Dipartimento Innovazione territoriale dell’Università La Sorbona di Parigi, che immagina i vantaggi per città proprio come la capitale francese o New York, dove gli ambienti occupati di giorno si trasformano per dare spazio nel pomeriggio o la sera ad altre attività.

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Le città di prossimità

Il modello parigino adottato dal Sindaco della capitale francese vuole proporre la diffusione di servizi di prossimità, a un quarto d’ora a piedi o in bicicletta dalla propria abitazione per almeno le principali sei funzioni della vita urbana e sociale: lavoro, casa, cura, acquisto di beni, formazione/scuola, tempo libero. Un modello che prevede quindi anche di ripensare e progettare le città, sia con un piano di rigenerazione urbana soprattutto per alcuni edifici di periferia che con un servizio di trasporti integrato per una migliore mobilità.

Una soluzione ideale anche per ridare linfa vitale alle periferie con nuovi servizi e una migliore coesione sociale. Questo è l’obiettivo anche per le città italiane, soprattutto Milano e Roma. Nella capitale, visionando alcuni dati pubblici ma anonimi degli spostamenti effettuati dai gps degli smartphone, emerge che il centro storico è la città ideale dei 15 minuti. Una zona a traffico limitato con tutti i servizi a portata di mano.

Un esempio da esportare per tutte le altre aree della città. Gli spostamenti maggiori si effettuano per lavoro o per le offerte culturali e sono ancora troppi i quartieri di Roma che costringono i propri abitanti a fare i pendolari in città. Quello a cui si punta non è a chiudere le persone nei loro quartieri ma a dare a tutti una organizzazione urbana più efficiente, lasciando a tutti la libertà di muoversi in modo più agevole e rapido.

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